Cenni Storici

Il Lacryma Christi veniva prodotto negli antichi tempi da certi monaci, il cui convento sorgeva sulle pendici del Vesuvio. Sembra che più tardi i Padri Gesuiti, padroni di vaste terre in quelle località, fossero quasi esclusivi produttori e detentori di questo prezioso vino.

I vini del Vesuvio già noti sin dai tempi dei romani per corpo e bontà sono ottenuti da vigneti siti alle falde del Vesuvio, di cui rispecchiano il carattere e la possanza: “Haec iuga quam Nysae colles plus Bacchus amavit – Bacco amò queste colline più delle native colline di Nisa” (Marziale).

Qui l’uva ha un sapore e un profumo inconfondibile.

La fama di questo meraviglioso angolo di mondo e del suo vino ha fatto fiorire miti e leggende: “Dio riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gl’inferi, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacrima Christi”.

Un’altra versione narra invece di Cristo in visita ad un eremita redento che prima del commiato gli trasforma la sua bevanda poco potabile in vino eccellente. Versioni cristiane ereditate dalla mitologia pagana ben radicata sin dai primi insediamenti umani come dimostrano l’affresco di Bacco sul Vesuvio conservato nella Casa del Centenario a Pompei e le sue infinite presenze nei resti romani scampati all’eruzione del 79 DC, la più antica di cui si abbia testimonianza scritta

Sulla leggenda ritornò Curzio Malaparte che ne “La pelle”, invita a bere “questo sacro, antico vino”.

Nomenclatura

Il Lacryma Christi rientra nella Denominazione di Origine Controllata (DOC) Vesuvio (D.P.R. 13.01.1983 – D.M. 31.11.1991) con una produzione annua di 12.986 Hl.
Si possono fregiare della denominazione di Lacryma Christi solo quei vini prodotti da uve che sono state raccolte quando dai loro acini stillano lacrime di zucchero.

Le uve sono coltivate solo in 15 comuni in provincia di Napoli, ad alta vocazione vitivinicola e localizzati su tutta la fascia pedemontana del Vesuvio dove i vigneti ospitano varietà autoctone, da sempre coltivate in questa zona:


Denominazione: Lacryma Christi del Vesuvio
Classificazione: D.O.P.

Luogo di produzione: Ercolano – Area Parco del Vesuvio Vitigno: Piedirosso 80% e Aglianico 20%
Resa di trasformazione: Inferiore al 65%
Territorio: Leggera collina con altezza media intorno ai 250/300 mt slm
Gradazione alcolica: 12/14% Vol.

Affinamento: In bottiglia ( 3 mesi)
Colore: Rosso rubino intenso
Gusto: Caldo e deciso
Profumi: Frutta a bacca rossa, mirtillo, more

Abbinamenti gastronomici:

Carni rose, zuppe, formaggi
stagionati, etc.

Dominazione: Lacryma Christi del Vesuvio
Classificazione: D.O.P.

Luogo di produzione: Ercolano – Area Parco del Vesuvio Vitigno: Caprettone 80% e Falanghina 20%
Resa di trasformazione: Inferiore al 65%
Territorio: Leggera collina con altezza media intorno ai 250/300 mt slm
Gradazione alcolica: 12/13% Vol.

Affinamento: In bottiglia
Colore: Giallo paglierino con riflessi verdognoli
Gusto: Fresco e armonico
Profumi: Floreali, frutta fresca a pasta bianca, rosmarino, etc.

Abbinamenti gastronomici: Accompagna piatti delicati di pesce e verdure


  • LACRYMA CHRISTI BIANCO VESUVIO DOP
    80% da vitigno Caprettone e 20% vitigno Falanghina
    Valutazione Metropolis Gusto Agosto 2013: ★★★ / Visualizza Recensione
  • LACRYMA CHRISTI ROSSO VESUVIO DOP
    80% Piedi Rosso e 20% Aglianico
  • LACRYMA CHRISTI ROSSO VESUVIO DOP BARRICCATO denominato ROSSOMAGMA
    Valutazione Metropolis Gusto Agosto 2013: ★★★★ / Visualizza Recensione
    80% Piedi Rosso e 20% Aglianico, con un affinamento in barrique di rovere per 15 mesi